Domande Frequenti

Che cosa è l’urologia?

L’urologia è la disciplina che si occupa delle patologie apparato urinario.

Che cosa è l’andrologia?

L’andrologia è una branca dell’urologia che si occupa delle patologie dell’apparato genitale maschile e della sfera sessuale maschile.

Che cosa è la chirurgia robotica?

La chirurgia robotica è una chirurgia laparoscopica, il robot è un telemanipolatore governato dal chirurgo. Quasi tutti gli interventi urologici possono essere eseguiti con tecnica laparoscopica robot assistita. Quelli più eseguiti sono per il tumore della prostata, del rene e il trattamento del giunto pielo ureterale.

Quale è il trattamento più corretto per il tumore della prostata?

Ci sono diverse soluzioni per il trattamento e la gestione del tumore prostatico: la sorveglianza attiva, la radioterapia esterna, la brachiterapia, l’intervento chirurgico radicale (quest’ultimo può essere eseguito a cielo aperto, con tecnica laparoscopica tradizionale o con tecnica laparoscopica robot assistita a seconda dell’esperienza dell’operatore) e la terapia farmacologica. Sono tutte soluzioni valide che vengono decise dall’urologo in base all’età del paziente e all’estensione del tumore…. ricordandoci che bisogna curare il paziente e non la malattia.

Dopo l’intervento “alla prostata” non si può più avere attività sessuale?

Occorre distinguere che tipo di intervento viene eseguito e per quale motivo.

Se si viene sottoposti all’intervento per difficoltà a urinare a causa di un’ipertrofia prostatica benigna per via endoscopica (TURP) o cielo aperto (APTV) non vi sono generalmente complicanze legate alla possibilità di avere rapporti sessuali (impotenza), l’orgasmo non viene influenzato, si perde (nel 70 % dei casi circa) l’eiaculazione (l’emissione dello sperma all’esterno durante il rapporto sessuale).

Se si viene sottoposti all’intervento per un tumore (prostatectomia radicale indipendentemente se sia a cielo aperto, laparoscopica o robotica) vi è il rischio di non avere più erezioni. Questo rischio varia a seconda del tipo di tecnica: con o senza preservazione dei fasci vascolo nervosi (nerve sparing o non nerve sparing). Dipende anche molto dall’età del paziente, della sua attività sessuale prima dell’intervento e dalla presenza di patologie concomitanti tipo diabete e ipertensione. Esistono comunque terapie o interventi per gestire o risolvere questa complicanza.

Dopo l’intervento “alla prostata” si diventa incontinenti e si deve portare il pannolone?

Occorre distinguere che tipo di intervento viene eseguito e per quale motivo.

Se si viene sottoposti all’intervento per difficoltà a urinare a causa di un’ipertrofia prostatica benigna per via endoscopica (TURP) o cielo aperto (APTV) non vi sono generalmente complicanze legate all’incontinenza urinaria. Se si viene sottoposti all’intervento per un tumore (prostatectomia radicale indipendentemente se sia a cielo aperto, laparoscopica o robotica) vi è un rischio di incontinenza (dal 5 al 20 % dei casi). Questo rischio varia a seconda dall’età del paziente, dalla presenza di patologie concomitanti tipo diabete e dalla gravità del tumore, spesso è transitorio e migliora nel corso dei primi 9-12 mesi. Esistono comunque terapie o interventi per gestire o risolvere questa complicanza.

Quali sono i sintomi del tumore della prostata?

Il tumore della prostata nelle fasi iniziali non dà alcun sintomo. I sintomi urinari spesso sono legati all’ingrossamento della prostata e non c’è alcun legame con il tumore.

Per questo motivo è consigliabile fare la visita dall’urologo dopo i 50 anni. Un tumore prostatico scoperto nelle fasi iniziali nella maggior parte dei casi è curabile.

Che cos’è l’esame del PSA?

E’ un esame del sangue che dosa una proteina secreta solo dalla prostata. E’ un esame organo specifico. Non è un marcatore tumorale. L’aumento del PSA non è sempre indice di tumore, anche altre patologie o condizioni particolari possono aumentarne il valore. E’ giusto controllarlo periodicamente dai 50 anni in poi (in alcuni casi di familiarità per il tumore della prostata anche dai 45 anni). I valori di riferimento vanno valutati da caso a caso. La periodicità di esecuzione dell’esame deve essere decisa dall’urologo.

Il trattamento del tumore renale prevede sempre l’asportazione del rene?

Non sempre. Il trattamento varia in base alla posizione e dimensioni del tumore. Dipende anche dalle condizioni del paziente. In casi particolari si può optare per una sorveglianza attiva o trattamento percutaneo con radiofrequenza mininvasivo. In molti casi si esegue una chirurgia conservativa (che può essere eseguita a cielo aperto, laparoscopica o robotica). In altri casi si procede con la nefrectomia radicale (che può essere eseguita a cielo aperto, laparoscopica o robotica).

Quando bisogna fare la biopsia della prostata?

L’indicazione alla biopsia della prostata deve essere decisa dall’urologo in base ai valori di PSA, all’esplorazione rettale e all’età del paziente.

Ho fatto la biopsia della prostata che ha dato esito negativo ma il PSA continua ad aumentare, cosa devo fare?

La biopsia prostatica negativa non può garantire al 100% l’assenza di un tumore. In caso di ulteriore incremento del PSA l’urologo può optare per un’ulteriore biopsia con molti prelievi (almeno 24) oppure eseguire una risonanza magnetica della prostata e un’eventuale successiva biopsia mirata dalle immagini della risonanza.

Facendo pipì ho visto sangue, cosa devo fare?

Il sangue nelle urine (ematuria macroscopica) non deve essere sottovalutato. Bisogna rivolgersi all’urologo che in base alla situazione potrebbe richiedere un’ecografia dell’apparato urinario, un citologico delle urine ed eventualmente una cistoscopia.

Cos’è la cistoscopia? è dolorosa?

E’ un esame diagnostico endoscopico ambulatoriale che serve per guardare l’interno della vescica. L’esame non è doloroso se si usano strumenti flessibili.

Mi hanno detto dopo l’ecografia che ho un “polipo” vescicale, mi devo preoccupare?

Dipende dalle dimensioni, dal numero e dalle caratteristiche istologiche. Le neoplasie della vescica sono nella maggior parte dei casi tumori uroteliali maligni. Quello che fa la differenza in termini prognostici è l’invasività (quanto vanno in profondità con le loro “radici”) e il grado di aggressività. Per questo motivo occorre andare dall’urologo che eseguirà un intervento endoscopico di asportazione della neoplasia (TURV) e sul tessuto asportato si farà l’esame istologico.

Che cos’è la TURV?

E’ un intervento endoscopico per l’asportazione di tumori della vescica; il taglio e il coagulo della prostata sono eseguite per mezzo di corrente monopolare o bipolare. Si può eseguire in anestesia spinale o generale.

Che cosa è la TURP?

E’ un intervento endoscopico dell’ipertrofia prostatica benigna quando questa determina difficoltà allo svuotamento vescicale; il taglio e il coagulo della prostata sono eseguite per mezzo di corrente monopolare o bipolare. Si può eseguire in anestesia spinale o generale.

Che cosa è il trattamento laser della prostata?

E’ un intervento endoscopico dell’ipertrofia prostatica benigna quando questa determina difficoltà allo svuotamento vescicale; il taglio e il coagulo della prostata sono eseguite per mezzo di energia laser. Si possono eseguire in anestesia spinale o generale.

I più usati sono:

il green laser per vaporizzare la prostata (PVP Green Laser);

l’olmio per enucleare l’adenoma prostatico (Holep).

Che cosa è l’adenomectomia prostatica transvescicale?

E’ un intervento chirurgico a cielo aperto per l’ipertrofia prostatica benigna di grosse dimensioni quando questa determina difficoltà allo svuotamento vescicale.

Si può eseguire in anestesia spinale o generale.

Qual’è il migliore trattamento chirurgico per l’ingrossamento della prostata?

Dipende dalle dimensioni della prostata, dalle caratteristiche del paziente con eventuali patologie associate e soprattutto dall’esperienza dell’urologo. Se fatti bene sono tutti interventi validi.

Qual’è il miglior trattamento dei calcoli dell’apparato urinario?

Dipende dalla sintomatologia del paziente, dalla sede, dimensioni e caratteristiche radiologiche del calcolo:

piccoli calcoli nel bacinetto, nei calici renali o nel tratto premurale dell’uretere possono essere trattati facilmente con il trattamento ad onde d’urto extracorporeo (ESWL);

per calcoli nell’uretere prossimale sintomatici spesso è necessario procedere con l’ureteroscopia e frammentazione del calcolo con laser;

calcoli di grosse dimensioni nel bacinetto o nei calici renali spesso richiedono un trattamento percutaneo renale o, a seconda dell’esperienza dell’operatore, una RIRS che consiste in una uretero-renoscopia retrograda con strumento flessibile e litotrissia laser del calcolo. In alcuni casi le due procedure possono essere combinate (ECIRS);

i calcoli della vescica sono spesso indice di ostruzione urinaria secondaria all’ingrossamento della prostata. In questi casi oltre alla frammentazione ed estrazione del calcolo occorre procedere all’intervento urologico disostruttivo (nalla maggior parte dei casi TURP).

L’autopalpazione del testicolo è utile?

E’ una procedura fondamentale, utilissima, che tutti i giovani dovrebbero fare, in modo da scoprire precocemente eventuali tumori del testicolo che rappresenta il tumore più frequente nel giovane.

Cos’è il varicocele?

E’ un patologia delle vene che drenano il sangue del testicolo (vene varicose del funicolo e testicolo), è più frequente a sinistra per motivi anatomici. Non sempre necessita di intervento, dipende dall’età del paziente, dalla presenza di sintomi o alterazioni dello spermiogramma.

Che cos’è l’idrocele?

L’idrocele è la raccolta di liquido attorno al testicolo, non è pericoloso, non danneggia il testicolo; tuttavia quando è di grosse dimensionerò essere fastidioso. In tal caso è bene operarlo.

Che cos’è la fimosi?

La fimosi è una condizione patologica caratterizzata dal restringimento della pelle che ricopre il glande e non ne consente un’adeguata scopertura. Il trattamento consiste nella circoncisione (asportazione della pelle del prepuzio).